Biografia

Biografia


Emiliano D'Alessandro,

giornalista e scrittore (classe 1973) nato sotto le stelle di Febbraio.


Vive in Abruzzo, a metà tra il mare Adriatico e la maestosa Maiella.


Scrittore per necessità ascetica ha pubblicato come giornalista centinaia di articoli di denuncia, tra cui un’importante ricostruzione storica sulla strage di Cefalonia, dimostrando come i primi partigiani della storia italiana furono proprio quei dodicimila ragazzi che non si arresero, e quindi non cedettero le armi davanti ad un nemico sommamente sleale.


Il suo primo romanzo, “La collina dei fuochi fatui”, (Ed. Solfanelli)  esce nel 2008 in tutte le librerie ottenendo importanti riconoscimenti; tra gli altri vanno segnalati i plausi del premio Nobel Dario Fo e il giornalista Gianni Minà, il riconoscimento della Presidenza della Repubblica Italiana per l’alto valore storico e narrativo dell’opera. La copertina è stata disegnata dal premio César Tanino Liberatore.


Il suo secondo romanzo, “Un giorno come ieri”, (Ed. StreetLib) uscito nel settembre 2015 si impone sin da subito al pubblico come romanzo che riecheggia la tradizione più classica della narrativa italiana.


Il suo terzo romanzo "Gli effimeri del crocevia" (Ed. Il Viandante) si aggiudica la Menzione D'Onore al Premio Internazionale Letterario Ut Pictura Poesis. 


Collabora con riviste e quotidiani regionali e nazionali. E’ direttore responsabile per un bimestrale, caporedattore di un mensile, nonché direttore responsabile di un palinsesto televisivo regionale abruzzese. Per quest’ultimo ha ideato, scritto, sceneggiato e condotto, una trasmissione – “Libri nell’ombra” - che presenta in modo originale scrittori emergenti di tutta Italia e le loro relative opere letterarie.


Di grande interesse risultano essere alcune esclusive interviste, tra le più importanti si ricordano quelle  realizzate a Brian Auger, Teddy Reno e Juan Martin Guevara de la Serna, fratello minore di Ernesto Che Guevara.


Per l'Italia dei Diritti è responsabile per la regione Abruzzo e responsabile nazionale settore cultura; insegna Lingua e Cultura Italiana agli stranieri.


In una sorta di discontinua routine, condivide i suoi spazi con pile di libri distribuite alla rinfusa, foto di scrittori appese alla parete e cani rigorosamente meticci che sottrae alla strada.


Predilige la cinematografia neorealista, gli anni ’70, la letteratura italiana e quella del periodo “beat”, il jazz, le sue clark beige, il pianoforte che suona con gli amici musicisti e le stilografiche.


Ma nonostante tutto la sua massima rimane sempre la stessa: tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico.



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